MONS. RICO PAVÉS: “QUESTA FORMA DI NEO-INTEGRISMO DANNEGGIA LA COMUNIONE ECCLESIASTICA”

Intervista con il vescovo ausiliare di Getafe a proposito del recente comunicato dichiarando l'intenzione di non sostenere le iniziative HazteOir

Diego Pacheco. 2015/05/01

Il 10 marzo, l’episcopato di Getafe ha emesso un comunicato chiedendo all'associazione HazteOir che, per il vincolo d’alcuni dei suoi membri all'associazione segreta lo Yunque, s’astenga di recarsi alle istituzioni diocesane per pubblicizzare e promuovere le sue iniziative. Due settimane dopo, il 26 marzo, l'Arcidiocesi di Toledo approvò pienamente la dichiarazione della diocesi di Getafe e proibì l’accesso di HazteOir alle istituzioni dell'arcivescovado.
Intorno a questo particolare, e con la finalità di rispondere con cognizione di causa alla inquietudini dei nostri lettori, abbiamo parlato con il vescovo ausiliare di Getafe, Mons. José Rico Pavés, una delle persone che maggiormente segue e conosce lo sviluppo e l'attività di queste organizzazioni in Spagna.
Si può dire che i recenti comunicati di Getafe e Toledo esprimono il parere dei vescovi spagnoli riguardo HazteOir e lo Yunque?

 A questo avrebbe dovuto rispondere il portavoce della Conferenza Episcopale (CEE). Posso dirle che c'è una preoccupazione che va oltre la diocesi di Getafe e l'arcidiocesi di Toledo. Alcuni vescovi spagnoli ci hanno espresso il loro sostegno e assentimento alla diagnosi che abbiamo fatto, anche se non ritengono necessario, giacché la sua incidenza è minore nelle loro diocesi, di rendere pubblico un comunicato di questo tipo. Molti concordano sul fatto che l'avviso pubblicato permette loro di avere una discussione obiettiva quando si tratta d’avvertire i fedeli dei pericoli che possono recare la collaborazione con HazteOir.

Ha affrontato Lei il problema all'interno della CEE?

Il tema dello Yunque è stato trattato nel 2010 dalla Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede, nella quale io ero allora segretario tecnico. Nell’ arco di due riunioni di tale Comitato, tenutesi nei mesi di giugno e settembre dello stesso anno, si è commentato un rapporto sullo Yunque di un laico di Toledo su richiesta della nostra Commissione. Questo laico era stato strettamente coinvolto nella campagna per promuovere l'obiezione di coscienza alla materia "Educazione alla cittadinanza", attraverso l'associazione Profesionales por la Ética. Fu in questa associazione dove lui scoprì l'esistenza dello Yunque con la presenza di suoi membri e di altre attività, come HazteOir.

In tale occasione la Commissione si è limitata a discutere sullo Yunque e alcune delle associazioni spinte dai suoi membri, e consegnò il rapporto alla Segreteria Generale della Conferenza episcopale spagnola (CEE) in modo che fosse a disposizione dei vescovi che lo volessero consultare. A quella epoca si riteneva che altre azioni non fossero necessarie, poiché l’arcidiocesi di Madrid aveva chiesto ai dirigenti dello Yunque di abbandonare la loro condizione d’organizzazione segreta e adottare una forma visibile, civile o canonica.

Successivamente vennero le cause interposte da HazteOir, tra l’altro, contro il laico di Toledo che aveva preparato il rapporto per la nostra Commissione. Dopo che la sentenza del tribunale in maggio 2014 respinse tale domanda, la questione è tornata ad essere oggetto di dialogo in alcuni organi della CEE e tra alcuni vescovi. In linea di principio, il criterio della CEE è che ogni vescovo agisca come meglio creda nel contesto della propria diocesi.

Qual è stato l’atteggiamento della diocesi di Getafe riguardo a questo argomento?

Sono stati due gli atteggiamenti: una lettera al Presidente di HazteOir, nel settembre 2014, e il comunicato della curia vescovile nel marzo 2015. Nella lettera si annunciava quello che poi sarebbe stato reso pubblico: che dalla diocesi di Getafe vogliamo promuovere la difesa dei diritti fondamentali attualmente violati, ma lo vogliamo fare da un senso di appartenenza ecclesiale inequivocabile; che anche se siamo in grado di condividere molte delle finalità proposte di HazteOir e le sue piattaforme, disapproviamo i mezzi che impiegano; e quindi chiediamo a HazteOir di astenersi dall'andare alle istituzioni diocesane per pubblicizzare o promuovere le loro iniziative.

In un primo momento non si è pensato di pubblicare questa lettera nei media, ma si diede a conoscere al Collegio degli arcipreti e ai parroci della diocesi. La lettera rispondeva ad una circolare che il Presidente di HazteOir aveva inviato alla maggior parte dei vescovi spagnoli annunciandogli la chiamata a una Marcia per la vita nel settembre 2014, e offrendosi di recarsi con un delegato di zona per intervistarsi con ogni vescovo spiegando loro che cosa fa HazteOir.

Cosa è successo allora?
Quando ricevemmo la circolare del Sig. Arsuaga, abbiamo pensato: perché non si riferisce alla sentenza del maggio 2014 dichiarando comprovata l'appartenenza allo Yunque di alcuni membri della direzione di HazteOir e sottovaluta la causa contro il laico di Toledo? Non ci sembrava coerente: da un lato, HazteOir fa causa a un cattolico che ha lavorato al servizio della CEE, su richiesta dei vescovi, e, dall'altro, come se niente fosse, ricorre ai vescovi chiedendo loro di collaborare alla promozione delle loro attività. Non ci sembrava ragionevole.

Perché erano state interposte le cause?
Perché HazteOir pensò violato il suo diritto di onorare il legarsi con l'organizzazione segreta lo Yunque nel rapporto preparato dal laico di Toledo. La sentenza del maggio 2014 respinse la domanda, consideratosi provata l'appartenenza di un dirigente di HazteOir allo Yunque e dichiarò che il rapporto è sostanzialmente veritiero.

Cosa è successo dopo?
Nel mese di ottobre, il portale InfoCatólica, pubblica un'intervista a Mons. José Ignacio Munilla, vescovo di San Sebastián, denunciando il danno che fanno organizzazioni segrete nei confronti della Chiesa, senza dare alcun nome, e il danno che provocano nelle associazioni in cui i suoi membri operano.
Poi, nel febbraio 2015, il portale Aleteia pubblica un articolo sullo Yunque nel quale si commenta il contenuto della sentenza del maggio 2014. La pubblicazione di questo articolo provoca una serie di reazioni che portano alla pubblicazione dei comunicati delle diocesi di Getafe e Toledo.

In questo articolo, seguendo in parte la relazione del laico di Toledo, si afferma che ci sono membri dello Yunque in alcune associazioni come HazteOir, Profesionales por la Ética, Instituto de Política Familiar y Ayuda a la Iglesia Necesitada. I dirigenti di alcune di queste associazioni si rivolgono alla direzione di Aleteia chiedendo il ritiro dell’articolo o la rettificazione. Dal portale Aleteia si sono messi in contatto con me per chiedermi se quello che si dice sullo Yunque è giusto. Io risposi di sì, che non aggiungeva nulla di nuovo ed era coerente con quanto è stato detto nel riferito rapporto. Quindi Aleteia intestò un articolo indicando che io ratificava il contenuto. Da Aleteia mi è stato chiesto qualcosa in più che l’intestazione del suo articolo. Dopo di consultare, optai per una lunga intervista che il media intitolò “Il Yunque esiste e fa male alla Chiesa” .

Dopo avere pubblicato nel portale Aletaia, abbiamo mantenuto nella diocesi di Getafe due incontri: uno con i dirigenti di Ayuda a la Iglesia Necesitada (AIN) in Spagna e un altro con il presidente e direttore di HazteOir. La prima riunione si è tenuta in un clima ecclesiale inequivocabile e di sincera collaborazione, ed è servita perché l’AIN prendesse le distanze dallo Yunque e di alcuni dei suoi membri. Il secondo incontro non ha avuto lo stesso risultato.

Come nasce il comunicato da Lei pubblicata il 10 marzo?
Il Presidente di HazteOir richiese un colloquio con i vescovi di Getafe, che ebbe luogo il 5 marzo, e servì a dimostrare che non vi era alcuna possibilità di accordo.
Per mettere a fuoco l'intervista abbiamo scritto in due pagine i punti che ci preoccupano di HazteOir: la mancanza di fiducia motivata dalla strana interpretazione che il Presidente di HazteOir ha reso della sentenza di maggio 2014; il continuo rifiuto della presidenza e i direttori di HazteOir di riconoscere la presenza dello Yunque nella loro associazione, pur essendo un fatto che è stato considerato dimostrato in tribunale; la maniera come HazteOir concepisce la collaborazione con la Chiesa e con altre forme di apostolato secolare; la rivendicazione, quando interessa, del carattere civile dell'associazione e il considerare irrilevante che i suoi membri loro potessero appartenere ad una organizzazione segreta. Il punto chiave di disaccordo è la questione del Yunque.

Riteniamo necessario pubblicare un commento quando abbiamo letto la cronaca che il Presidente di HazteOir aveva fatto della nostra intervista. In essa, si omisero i punti di preoccupazione che erano stati oggetti di dialogo e ci si attribuisce incluso di aver affermato che non esiste nessuna obiezione morale per collaborare con HazteOir, quando in realtà, abbiamo ripetuto che se si sa che ci sono membri dello Yunque in HazteOir e non si pensa agire per evitarlo, in conseguenza di ciò ci sembra molto problematico collaborare con loro.

Insistendo su questo punto, il Presidente di HazteOir rivendicò il carattere civile dell'associazione e pertanto ci chiese che, come vescovi, non parlassimo di essa, dopo di che abbiamo chiesto se era consapevole della gravità di ciò che ci era stato chiesto: forse i vescovi non possono mettere in guardia i cattolici che collaborano con HazteOir che in quest’associazione è presente un’organizzazione segreta?

Nel comunicato ci siamo limitati a segnalare che il principale punto di disaccordo riguarda il problema dello Yunque e gli richiediamo di non frequentare le istituzioni diocesane (parrocchie, delegazioni, ecc.) per pubblicizzare o promuovere le loro attività.

Allora perché non è irrilevante che ci siano membri dello Yunque in HazteOir?
Per scoprire che non è irrilevante, è necessario non rimanere in superficie e cercare la radice del problema. Nel valutare il problema dello Yunque in HazteOir e altre associazioni affini, possiamo guardare a tre livelli.

Il primo livello è il più esterno e si riferisce alle opere da loro realizzate. Nessuno mette in discussione la dedizione di molte persone che lavorano in HazteOir e l'altezza di molte delle iniziative promosse per pubblicizzare la difesa di molti diritti che sono stati violati oggì. A questo livello si può discutere se questa o quella strategia è meglio o peggio, ma ciò, naturalmente ovviamente, non spetta a noi di valutare. Molte persone apprezzano HazteOir esclusivamente per gli scopi che pretende promuovere, aderiscono alle loro strategie e non mettono in discussione i mezzi utilizzati. La maggior parte dei membri ritiene che gli unici mezzi utilizzati sono le iniziative promosse da loro stessi e non vogliono ammettere ciò che accade a persone che patiscono danni dopo aver collaborato con HazteOir o con le divisioni che stanno creando tra i cattolici di altre associazioni che promuovono le stesse finalità.

Il secondo livello si riferisce a persone che sono state danneggiate dopo aver lavorato con generosità in HazteOir. Essi non sono due o tre. Ogni volta se ne sente di più e il motivo per il danno è sempre la stesso: la presenza di membri dello Yunque in HazteOir. Il danno viene a matrimoni spezzati, perché uno dei coniugi ritiene più importante il giuramento allo Yunque che il vincolo matrimoniale, o famiglie ferite perché i bambini sono stati catturati dallo Yunque quando tutta la famiglia lavorava in HazteOir. Quando queste persone colpite hanno comunicato alla direttiva di HazteOir hanno ricevuto silenzi, squalifiche e alcuni hanno dovuto sopportare azioni legali. Abbiamo chiesto al Presidente di HazteOir se si aveva consultato con i soci di HazteOir quando la loro associazione fece causa al laico di Toledo per la preparazione di un rapporto sullo Yunque rivolto alla Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede; e se i membri stavano d’accordo nel fatto che il tempo, il denaro ed le energie che essi dedicano alla difesa dei diritti violati ora valgono per archiviare le cause contro altri cattolici. Lo stesso è accaduto di nuovo recentemente. Mentre HazteOir ha organizzato una conferenza sui cristiani perseguitati con oratori da un’efficacia probatorio insormontabile, un gruppo italiano di avvocati, assunto da HazteOir, ha annunciato al portale Aleteia che intraprenderà  azioni legali se non rimuove o rettifica l'articolo citato sullo Yunque.

Che cosa rappresenta questo tipo di azione?

Risulta difficile credere che l'unica cosa che si pretende consiste nel difendere il diritto all’onore, poiché il legame dello Yunque con HazteOir già è stato considerato dimostrato nel giudizio del maggio 2014. Le reazioni di alcuni portali cattolici dopo l'articolo pubblicato da Aleteia ha servito per scoprire ancora più chiaramente ciò che è in fondo a questa controversia: una nuova forma di fondamentalismo che cerca di guadagnare posizioni per potere raggiungere i loro scopi. Non dimentichiamo che Aleteia è il portale più visitato al mondo dopo il sito internet della Santa Sede e la versione internazionale di HazteOir, la piattaforma CitizenGo, è in fase di espansione.

Questo è quello che abbiamo trovato al terzo livello e giustifica il modo in cui la presidenza e alcuni dirigenti di HazteOir intendono il rapporto con la Chiesa cattolica e l'apostolato associato dei laici. Il problema sottostante è molto grave, in quanto denota una comprensione distorta della Chiesa e della maniera come devono collaborare i laici, sia in associazioni civili o canoniche. Il vizio originale dello Yunque è quello di giustificare le menzogne e l'inganno di non rivelare l'appartenenza a tale associazione, perché credono che questo sarà più efficace al fine di raggiungere ciò che pretendono: instaurare il Regno di Cristo nel mondo. Tuttavia, così letale per la Chiesa è il dissenso nato da una visione dialettica che si affaccia continuamente ai fedeli con la gerarchia, come il fondamentalismo di chi giustifica qualsiasi mezzo (compresa la menzogna) per difendere un ordine elevato. Il risultato in entrambi i casi è lo stesso: la divisione tra cattolici e la perversione della missione evangelizzatrice della Chiesa.

I membri dello Yunque non capiscono un principio morale, come ben noto come che il fine non giustifica i mezzi?
Lo Yunque nasce nei primi anni cinquanta del secolo scorso in Messico come la risposta di un giovane universitario cattolico alla continua istigazione che la Chiesa cattolica aveva sofferto a causa della Massoneria. Ispirato dai cristeros, questo giovane escogita un'organizzazione segreta ("discreta" o "riservati", secondo loro) in cui i suoi membri si considerano a metà monaci e soldati, e rivendicano per se stessi, ispirati da un testo di Sant'Ignazio di Antiochia, fermezza e costanza di un'incudine (yunque). Considerano lo Yunque come una via di santificazione e si arruolano alla organizzazione attraverso un giuramento di vita che impone loro di tenere segreta l’appartenenza.

Dopo di che Aleteia pubblicò l'intervista in cui parlo dello Yunque, una persona che aveva appartenuto a questa associazione segreta mi fece arrivare il seguente messaggio: "Quello che dovrebbero fare anche i vescovi è dire che il giuramento dello Yunque non ha alcun valore. Ci sono molti che sarebbero disposti a lasciarlo, ma ritengono di non poter tradire il giuramento. A loro è stato inculcato che l'appartenenza allo Yunque sia la via della santificazione. Perciò si deve dire con chiarezza che non può essere una via di santificazione ciò che costringe a vivere nella menzogna". La Legittimazione dell'uso della menzogna conduce ad altri problemi gravi che potrebbero mai essere giustificati, anche se un ordine molto elevato viene richiamato. Fra questi problemi ci sono la captazione di giovani con metodi di formazione paramilitari, l'infiltrazione e la manipolazione delle associazioni cattoliche o le molestie alle persone che lasciano l'organizzazione.

Quali reazioni ha suscitato il comunicato di marzo?
Dopo pubblicare il comunicato nella nostra diocesi, abbiamo ricevuto alcune lettere da persone che, dopo anni di lavoro in HazteOir, dicono che la questione dello Yunque è una bufala, o nel caso in cui fosse il vero si tratta di minuscolo problema rispetto al bene che fa HazteOir. A queste persone abbiamo risposto invitando loro a non rimanere sulla superficie delle iniziative che promuovono e abbiamo parlato con persone che sono state danneggiate dallo Yunque quando collaboravano con HazteOir.

Tuttavia, sono state molte le persone che ci hanno contattato per ringraziarci il coraggio dimostrato pubblicando il comunicato e ci hanno detto che per la prima volta nella loro vita, si sentivano ascoltati e accolti nella Chiesa dopo il passaggio attraverso l'esperienza dello Yunque. Alcuni hanno aperto il cuore e ci hanno raccontato il calvario che loro hanno passato fino a vedersi liberati di tale associazione segreta. Non è irrilevante ricordare che queste persone sono state catturate dallo Yunque mentre lavoravano in HazteOir e altre associazioni affini.